Lo studio

Lo Studio Legale Sgroi viene istituito nel 2009 dal Suo titolare, Avv. Federico Sgroi, ed ha sede a Monza, vicino al Tribunale ed a pochi passi dal centro storico cittadino.

Lo Studio fornisce ai propri Clienti assistenza legale qualificata in particolare nel diritto penale carcerario e d’impresa, occupandosi altresì di tematiche attinenti la responsabilità professionale e la responsabilità amministrativa delle società relative alla Legge 231/01.

Grazie agli anni di esperienza maturati dall’Avv. Federico Sgroi anche nel settore civile, lo Studio offre le proprie competenze in ambito civilistico, e nello specifico in contenziosi relativi al recupero crediti, vertenze lavorative, esecuzioni immobiliari, cause per risarcimento danni derivanti da responsabilità contrattuale o aquiliana (es. sinistri stradali, responsabilità del danno da atto illecito..).

Con il passare degli anni lo Studio Legale Sgroi ha incentrato le proprie risorse e capacità nel settore penale, potendo così offrire ai propri Assistiti una competenza qualificata in tale ambito.

Sin dall’origine, inoltre, l’Avv. Federico Sgroi ha instaurato una valida e preziosa collaborazione, con l’Avv. Elena Orfano, la quale si occupa con successo da diversi anni di tematiche attinenti il diritto civile.

Ciò che caratterizza maggiormente lo Studio Legale Sgroi è la collaudata sinergia fra i professionisti che consente al Cliente di fruire di una consulenza giudiziale e stragiudiziale a 360 gradi in entrambi i settori del diritto penale e civile.

Lo Studio opera prevalentemente nella circoscrizione di Monza, Milano e Como e fornisce assistenza su tutto il territorio nazionale.

News Giuridiche

ago6

06/08/2025

L'avvocato non è obbligato ad anticipare il contributo unificato per il cliente

Nessun illecito disciplinare se non provvede.

ago6

06/08/2025

“Fine-vita”: ennesimo intervento della Corte costituzionale

<p>La <a href="https://onelegale.wolterskluwer.it/document/10SE0003040197"

ago6

06/08/2025

''Paesi sicuri'': la nota del Governo contro la sentenza della Corte UE

Palazzo Chigi esprime preoccupazione per